Accordo mobilità area integrata dello Stretto
“E’ la rivoluzione della normalità, una rivoluzione culturale, istituzionale”. Con queste parole il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha introdotto questa mattina a Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana reggina, l’incontro di presentazione dell’accordo sulla mobilità nell'area integrata dello Stretto firmato, nei giorni scorsi a Palermo, fra le Regioni Calabria e Sicilia e le Città Metropolitane di Reggio e Messina.
Insieme al Presidente della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell’Area dello Stretto Domenico Battaglia, all’Assessore reggino alla Mobilità Giuseppe Marino e ai sindaci di Villa San Giovanni Giovanni Siclari e San Roberto Roberto Vizzari, il sindaco Metropolitano ha illustrato questa mattina di fronte ad una nutrita platea di cittadini ed operatori del settore dei trasporti, l'intesa che rivoluzionerà il sistema di mobilità nell’area che segna la continuità tra la Sicilia ed il resto d’Italia e d’Europa.
"Per la prima volta - ha detto Falcomatà - viene messo nero su bianco qualcosa che ci appartiene da sempre. Reggio e Messina sono unite da secoli di storia comune, da scambi commerciali millenari, da usi, costumi, tradizioni uniche e, ahinoi, da tragedie immani come il terremoto del 1908. Questi secoli di storia condivisa vengono tradotti in un assetto istituzionale che non ha precedenti".
"Per tanti anni - ha ricordato - questo processo, questa rivoluzione istituzionale, è stato stoppato dal fatto che sono due regioni diverse, una per di più a statuto autonomo. Oggi finalmente invertiamo questa tendenza raggiungendo un risultato che è la base sulla quale costruire accordi che influiranno concretamente sulla vita quotidiana di milioni di cittadini e turisti che ogni anno si muovono nell’area dello Stretto”.
“Ricordo che in passato - ha spiegato ancora il Sindaco - quando si iniziava a dialogare sull'importanza di conurbare le due città il processo si fermava di fronte ad una serie di difficoltà, tra le quali, ci veniva detto, la circostanza che relegava il trasporto pubblico locale come una competenza esclusiva delle Regioni. Ecco, la rivoluzione istituzionale parte proprio con la cessione di sovranità delle Ragioni verso le città metropolitane decidendo di privarsi di un pezzo di gestione in favore delle Metrocity".
"Sono ulteriormente orgoglioso di questo accordo - ha proseguito il sindaco di Reggio - perché, in Italia, rappresenta il primo esempio concreto di condivisone di un progetto fra due Città Metropolitane, oltretutto quelle partite con più ritardo per motivi diversi. Qualcosa di simile lo stanno facendo Bologna e Firenze sul carsharing, ma ancora è un progetto lontano".
Dal punto di vista istituzionale, poi, Falcomatà ha evidenziato un altro grande processo rivoluzionario: "Con la possibilità di guidare e programmare il settore del trasporto pubblico locale, si dà ad Atam la possibilità di diventare società partecipata dalla Città Metropolitana. Senza questo accordo non lo avremmo potuto fare. Atam da s.p.a. diventerà un'azienda in house. Riflettiamo sulla straordinaria portata di questo passaggio; sull'assetto istituzionale della nostra azienda di trasporto che nel 2014 era fallita. Soltanto grazie al sacrificio dei lavoratori, al senso di responsabilità del consiglio comunale che nel 2015 ha trasferito il cespite di Foro Boario ed al lavoro di gestione e programmazione questo non è successo. Adesso, invece, stiamo arrivando a immaginare e definire un'Atam 2.0 guardando al futuro con maggiore serenità".
C'è poi la "rivoluzione della normalità" a contraddistinguere l'importanza dell'accordo raggiunto: “Gli orari dei treni, degli aerei, delle navi saranno inseriti all'interno di un unico programma. Banalità che nel corso della storia nessuno si era mai occupato di tradurre e risolvere”.
Imprescindibile, ed è parte validante dell'intesa firmata anche da Falcomatà, è l'abbassamento delle tariffe di traghettamenti: "È una follia - ha incalzato il sindaco di Reggio - spendere 38 euro per spostarsi su tre chilometri". A guadagnare, sarà anche l'intreccio culturale e artistico fra le due sponde: "Potremo prevedere un palinsesto unico per gli spettacoli, programmare una stagione turistica comune che ci collegherà più facilmente pure alle isole Eolie traducendosi in opportunità di crescita economica per i territori".
A compiacere il sindaco Falcomatà c'è poi un altro fattore: "È una proposta che parte dal Sud, una risposta chiara al regionalismo differenziato che non può certo prescindere dai concetti di solidarietà e condivisione fra i territori. Se in questa fase storica c'è chi vuole ampliare le divisioni ed i gap fra ricchi e poveri in un Paese già di per spaccato in due, con grande senso di responsabilità le nostre regioni dimostrano come si possa costruire e guardare avanti gettando le basi di crescita e condivisione destinati a diventare esempio da seguire e imitare".