RESOCONTO TAVOLO TEMATICO AGRICOLTURA 17/12/2019 ORE 16.00

pubblicato 2020/12/03 16:31:18 GMT+1,
a cura di Francesco Iannelli - Esperto tematico - Piano Strategico della Città Metropolitana di Reggio Calabria

Dal tavolo sulle tematiche dell’Agricoltura, dell’Agroalimentare e Forestali, è emerso, da parte degli intervenuti, un forte apprezzamento per la predisposizione metodologica e del gruppo di lavoro del Piano Strategico della Città Metropolitana all’ascolto e al confronto con il territorio.

Relativamente ai settori interessati, volendo fare una sintesi degli interventi e dei contributi pervenuti, è stata manifestata innanzitutto la necessità di affrontare l’argomento in ottica multifunzionale, che indirizzi quindi il Piano a considerare l’agricoltura sia dal punto di vista della propria identità che fortemente connessa ad altre tematiche, quali turismo, welfare, paesaggio e territorio. E’ diventata ormai un’esigenza allontanarsi da una visione urbanocentrica della pianificazione e rafforzare il ruolo dell’agricoltura come importante player economico del nostro tempo, consegnandole lo spazio che merita nelle politiche di sviluppo e nei piani di utilizzo del territorio.

L’agricoltura è stata ritenuta meritevole di strategia a sé stante, vista l’incidenza delle tematiche connesse (agricoltura, agroalimentare, foreste), sull’economia e lo sviluppo del territorio. Favorevolmente, è stato accolto un approccio di suddivisione geografica delle aree territoriali, ognuna caratterizzata da intrinseche peculiarità, potenzialità e criticità. Gli aspetti che, secondo i partecipanti, vanno evidenziati in merito alla situazione dell’agricoltura metropolitana, sono:

  • una diffusa frammentazione della proprietà aziendale e una forte carenza di infrastrutture viarie e logistiche, che non permettono alle imprese di essere incisive e determinanti sul mercato. Ciò causa la chiusura di molte aziende favorendo anche lo spopolamento delle aree interne;
  • una difficoltà sempre maggiore al reperimento di manodopera specializzata, sia a causa di altri redditi percepiti dai lavoratori che di frequenti forme di lavoro irregolare;
  • l’inadeguato sfruttamento del mondo della ricerca e delle risorse umane di alto profilo adeguatamente formate sul territorio e non inserite conseguentemente nel contesto lavorativo;
  • la necessità di ristrutturare i sistemi agricoli principali.

Contestualmente sono pervenute le seguenti proposte:

  • rilevare e rendere produttivi terreni destinati all’urbanizzazione, marginali o abbandonati (in particolare demaniali), per aumentare i terreni coltivati e frenare il dissesto idrogeologico favorendo anche una “de-impermeabilizzazione” del territorio;
  • potenziare i flussi turistici legati al mondo rurale come avviene da diversi anni nelle altre regioni o in Europa, in modo da dare alle imprese la possibilità di diversificare le fonti di reddito;
  • avviare forme di agricoltura sociale come orti urbani e tetti verdi;
  • favorire ed incentivare la pianificazione forestale e i processi di certificazione forestale al fine di sviluppare percorsi virtuosi per le molteplici risorse del bosco che valorizzano peculiarità e potenzialità del territorio, scongiurando un utilizzo della risorsa legno solo per biomassa ma favorendo l’ottenimento di prodotti di qualità anche mediante strumenti di certificazioni di processo e prodotto. Tutto ciò al fine di rafforzare le filiere forestali per i prodotti legnosi e non legnosi;
  • ristrutturare i sistemi agricoli principali come ad esempio il sistema dell’olivicoltura nella Piana di Gioia Tauro per renderlo più efficiente e moderno;
  • favorire dei percorsi formativi per la manodopera in modo da rendere i lavoratori più specializzati e qualificati, con evidenti ripercussioni sia salariali che meno denigranti della figura lavorativa in sé stessa.

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